Mobirise

L'alba del viaggio. Un lavoro di transizione, tra il progressive e lo sperimentale. Vi contribuiscono musicisti dell'area torinese con differenti influenze ed esperienze musicali, strumentisti e fonici britannici incontrati da Fabrizio nella sua permanenza triennale a Bristol (UK).
L'album è stato registrato al Gulp Recording Studio (Torino), Dragonfire Studio (Chepstow UK) e CasaSonica (Torino).

Come una piuma
 
Milioni di luci accese
appese nel cuore della città
Anna ha scoperto
che lui vuole stare insieme
e stasera sognerà
un velo di rugiada rivela
nuove cose e verità
questa vita è fatta da piccole cose
e se apri il cuore ti stupirà
è come stare fermi in bilico
e ogni cosa puoi ammirare
intorno a te
e prima o poi l'amore capita
e si posa d'improvviso
a fianco a te
 
Milioni di luci accese
appese sulla città
e quando il cielo si fa buio
e si distende nella sera
andare fuori ci emozionerà
scusa Anna
se oggi ho un pò paura
e non riesco a scivolare via
leggero come una piuma
scusa Anna non importa cosa è stato
e chi ci ha fatto male al cuore
ormai è passato
quando ti stringi con le mani
sopra il cuore
è un miracolo la vita
è un mistero da scoprire
oggi è di scena un grande amore
e se hai fortuna
quest'anno resterà
 
Threesome
 
Così ti dissero
che lui ti avrebbe
portato lontano
e dal riparo dal mondo
 ti avrebbe protetto ed amato
quel giorno avrebbe
parlato al tuo cuore
e cercato un cuscino
su cui posare
i tuoi capelli la notte
ed una rosa al mattino
Facile semplice non puoi dire no
complice di nascosto io ti guarderò
 
Chiudi le tue mani ed il tuo cuore
siamo cigni anche in mezzo al fango sai
al mattino riscoprirai il mio amore
e mi perdonerai
 
Oggi ti chiede di stare con lui
ti spinge oltre nel buio
ed altri occhi posati su te
hanno quel che è solo tuo
facile semplice non puoi dire no
complice di nascosto io ti guarderò
 
Chiudi le tue mani ed il tuo cuore
siamo cigni anche in mezzo al fango sai
al mattino riscoprirai il mio amore
e mi perdonerai.
 
Quanto costa un biglietto per il tuo cuore?
 
Rumori di fondo
 
Hai guardato il mondo e scoperto
che parla con te
ogni uomo vive qualcosa
che vorresti per te
queste mani son fatte
per stringere mani
che non sono le tue
queste labbra per parlare d’amore
e scoprirne altre due
ma ora cerco un posto tra la gente
e pesano nel cuore gli urti su di me
ora sono un altro passeggero
un cavaliere errante
su un treno un taxi od un metrò
Forse in un giorno d’estate troverò
chi avrà cura di me
 
Raccontare com’eri
quando lei non conosceva niente di te
svegliarla con un soffio sul viso
se ha dormito con te
ma ora ho in una scatola ricordi
e una foto da bambino che un giorno donerò
ora scopro in me l’uomo che dorme
su di un fianco sui gradini
al suono di un metrò
Tra mille foglie d’autunno troverò
chi avrà cura di me
 
Hai guardato il mondo e scoperto
che parla con te tra i rumori di fondo
forse vedrai incrociare il tuo sguardo
mentre ti sposti da un treno
a un taxi ad un metrò
In questi giorni di pioggia troverò
chi avrà cura di me  

Ovunque sei
 
Ti sveglierai sette e quaranta in punto
ricorderai le facce di ieri sera e i bar
e troverai il solito frigo vuoto
che ti aspetta ormai
e questa nostalgia di lei
ed è il momento dei pensieri seri
ma quando ho amato
io non ho scherzato mai
ti troverai di corsa nel centro del traffico
nel cuore avrai
qualche parola sussurrata
al buio vedrai tutti i tuoi slalom
per non impegnarti mai
come pioggia che scivola via
ora stiro le mie idee e piego ogni pensiero
sono un uomo stropicciato ma sincero

E ogni volta che ritorno a casa
sogno ancora te
aprire questa porta
e poi sorridere
ed un milione di colori intorno
fiori e girasoli
stanno aspettando
il giorno che tornerai da me
 
Ti sveglierai sette e quaranta in punto
e guarderai un profilo un’insolita città
e cercherai disordinatamente la felicità
temendo di non averla mai

Se ora avessi le parole
ti descriverei com’è
puntualmente grande il letto senza te
ed aggrappandomi alle stelle
ogni notte osserverei
le tue labbra mentre dormi ovunque sei
 
Bordeaux Quay
 
Seduto da solo in un porto
dei mari del nord
cercando di perdere tracce
dietro di me
e batte il cuore e grigio è il cielo
su barche di Gauguin
vedo un mare di pioggia intorno a me
una donna sola può fare di te
angelo schiavo padrone servo o re
e le tue ferite forse guarirà
naufragando in questo oceano dentro te

Vieni ancora vieni
profumo di ieri rivivi
riportami indietro a lei
che mi diceva siamo soli
domeniche in gennaio
ti alzavi nell’alba
a guardare la pioggia attraverso i vetri
e ti stringevi sul mio cuore
 
E in un giorno come gli altri
in una borsa ho messo il cuore
o camminato ed ho viaggiato non so dove
e non mi innamoravo più
credendomi invecchiato
e invece invecchi
quando non sei innamorato

vieni ancora vieni
profumo di ieri rivivi
riportami indietro ai giorni
in cui non ci si sente soli
domeniche in gennaio
nel buio dell’alba ti alzavi
col fiato scioglievi il gelo
dietro i vetri e nel mio cuore
 
Tra queste nebbie e prati invernali
navigatore immaginario voglio tornare
 
Vieni ancora vieni
profumo di ieri rivivi
riportami indietro a lei
che mi diceva siamo soli
alle domeniche in gennaio
ai fiori d’autunno ai colori
che oggi ritrovo in me
grandi ed invisibili da fuori
 
La tua stanza
 
Ed ora vorrei una volta ancora
le chiavi di casa tua
e salirei di nascosto
alla tua stanza ancora buia
tra il tuo letto ed i cuscini
che profumano di te
tra le foto sparse in giro
che oggi parlano
di te della tua voce
mentre piove a Camden Town
di te e me da soli
scarpe fuori da una porta io e te

Ma questo era ieri
o un giorno di qualche anno fa
ora srotolo parole in aria
e sto da solo
questo era ieri
oggi scusa la mia ingenuità
e i miei buffi gesti
quando provo a cercarti ancora
 
Sono pronto a lasciare
ogni vestito a terra dietro me
e nudo tornare nella vasca
in cui parlavamo per ore
di grandi idee e sogni tra le mani io e te
strisce di colore raggi e sole
dalle tende dietro me

Questo era ieri
o un giorno di qualche anno fa
ora srotolo parole in aria
e sto da solo
questo era ieri
oggi scusa la mia ingenuità
e i miei strani gesti
quando provo a chiamarti ancora,
 ad amarti ancora.
 
Chiaroscuro

Vivo il chiaroscuro dei trent'anni
irresponsabilmente sempre uguale
assaporando fisicità ed idee
e la paura ch'è tardi per frenare
Oggi non chiedere come va
mi sentiresti distante
alterno sogni con la realtà
lucidamente

Giorni strani,
tu che hai il mio cuore la notte con te
regalami dubbi minimi
e gioia un istante

Vivo a fondo ogni attimo d'amore
ma non ritrovo più la semplicità
e sto aspettando l'istante per cambiare
che d'improvviso la vita sceglierà
Tu non mi chiedere come va
mi sentiresti distante
come una posa fotografica
statico e assente

Giorni strani,
tu che dividi il mio cuore con me
regalami dubbi minimi
e gioia un istante
 
Pioggia di primavera

Se questo è il mondo visto da vicino
fatemi andare più indietro
lasciatemi sola
così pensò di alzarsi e andare lontano
lasciare il suo letto al mattino
Un orologio è fermo da ore
io merito di più
di un uomo stanco
che non parla d’amore
e si fa dolce nel letto
per avere di più di più

Pioggia di primavera
portami via di qui
da queste notti di silenzi senza amore
dove si è liberi

C’è un uomo migliore lì fuori
che mi sappia ascoltare
e che mi porti un po’ fuori
uno col dono di parlare più chiaro
a torto a ragione a priori
Lei si volta nel letto e ripete
ogni parola da ripetere a lui
ma poi lui apre la porta e si finge a dormire
un sorriso si finge sul volto dipinge

Pioggia di primavera
portami via di qui
da false attese di parole
che scaldano il cuore
dove si è liberi

Pioggia di primavera
portami via di qui
da notti eterne di abbracci senza amore
dove si è liberi

Pioggia di primavera portami via di qui
da queste notti di silenzi senza amore
dove si è liberi

Aspettando l’alba

Stasera festa anni settanta
e il mondo luccica intorno a me
ballando tutta la notte aspettando l’alba
umanità un pò retrò
accettazione e socialità
restando in pace col mondo aspettando l’alba

E mi ricorderò di questa notte ancora
E poi ti incontrerò in questa notte così speciale

Sorrisi alcolici e chimici
vedo nuotare nel buio i più timidi
ballando tutta la notte aspettando l’alba
un rito antico si svela coi suoi perchè
tra giacche strette e colletti demodè
restiamo in pace col mondo aspettando l’alba

E mi ricorderò di questa notte ancora
E poi ti incontrerò in questa notte così speciale

Ultima scena
 
Ma che storia mai è saltata fuori
proprio quando tutto era tranquillo
quanta gente intorno sta ballando
noi ci avviciniamo sempre più
vuoi una birra e poi si è rotto il ghiaccio
studio e adoro leggere Baudelaire
Quasi io non me ne accorgo
casco dentro gli occhi tuoi
proprio come in un film
tra le tue braccia

Diamo tempo al tempo mi dicevo
e vediamo poi che succederà
diamo tempo al tempo
sabato al più tardi si vedrà
mi ricordo quando ti ho rivista
un saluto per non ignorarti
sono poi ritornato in pista
una birra per dimenticarti
E ad un tratto io mi accorgo
non ricordo gli occhi tuoi
e non sento il tuo profumo
non rivedo il tuo sorriso

Un finale proprio niente male
un film da premio internazionale
e scorrono già i titoli di coda
quando ecco all’improvviso un’altra scena
e non sappiamo ancora cosa dire
ma quello che vogliamo forse si
però dimentichiamo la battuta
spengono le luci dentro al bar
Stiamo ancora aspettando
quello che l’altro dirà
spero almeno resterà
il dolce ricordo della sera

 
© 2001 Incommunicado.
Tutti i testi di Fabrizio Luglio eccetto 'Ultima Scena',
testo di Davide Filippa. TUTTI I DIRITTI RISERVATI

 

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